La mia Firenze

Firenze è.

Firenze è lasciarsi invadere dall’arte, talmente tanta e troppa da penetrarti nelle membra e stancarti perché, come diceva Leonardo da Vinci, la pittura è l’arte liberale più nobile e perfetta, la scienza suprema, perché esatta, di facil comprensione e al contempo dotata di grandi capacità evocative.

Firenze è rimanere incantanti davanti a quelle lastre di granito e porfido che ricoprono le sue chiese e lasciarsi invadere dalla grinta del verde e l’eleganza del rosso.

Firenze sono fiumi e fiumi di giapponesi che invadono le strade e ti chiedi se davvero sappiano apprezzare l’arte e la maestosità di questa città come noi italiani.

Firenze è una seconda casa dove rifugiarsi dal traffico e caos della città.

Firenze è ‘Ma che bisogno c’è di andare fino a Milano se qui puoi trovare vetrine superbe, eleganti e raffinate a due passi da Roma?’

Firenze è vedere file chilometriche fuori da Gucci per acquistare borse che non potrai mai permetterti.

Firenze è l’unico freddo che il mio corpo riesce a sopportare, forse perché le mie energie sono tutte rivolte verso l’arte e la storia che si respira nell’aria gelida e umida.

Firenze è, noi a Roma ci lamentiamo tanto, ma l’acqua dei rubinetti romani è oro rispetto a quella dell’Arno!

Firenze è odore di salumi e bistecca che si aggira nei vicoli e strade della città.

Firenze è quell’accento delle guide che ti fa sorridere ma che non sai come spiegargli il perché, tanto sai che per loro quella ‘c’ aspirata è naturale e anche tu hai il tuo bell’accento da romana.

Firenze è anche pagare 80€ per visitare la basilica di San Lorenzo, perché ovviamente i biglietti per la chiesa sono separati da quelli per le cappelle retrostanti.

Di conseguenza, Firenze è anche fiondarsi nella prima (e credo unica) chiesa non a pagamento della città, e stupirsi di fronte alla quantità di opere d’arte che può ospitare al suo interno.

Firenze è passare serena e col sorriso accanto all’interminabile fila per entrare al Duomo, consapevole che il bello è fuori e nelle piccole chiese, perché Firenze è tutta da vivere e scoprire.

Firenze è visitare ogni volta che si va gli Uffizi, e promettersi che questa volta vedrò velocemente la parte iniziale di arte trecentesca e mi soffermerò nelle ultime sale a cui ogni volta dedico poco tempo e attenzione per la stanchezza e poi ritrovarmi ancora una volta a non mantenere la mia promessa perché in fondo tutta l’arte è bella, e i volti ancora semplici e umili delle madonne sulle pale d’altare sono forse i più dolci e puri.

Firenze è commuoverti di fronte l’ennesima Madonna di Filippo Lippi e rimanere estasiata di fronte alla delicatezza e dolcezza dei volti dipinti da Raffaello, amore puro espresso in forma e colore.

Firenze è arrivare esausto a Palazzo Pitti dopo la visita agli Uffizi, ma riconquistare magicamente le energie di fronte al lusso e la maestosità degli appartamenti reali.

Firenze è sentire la guida dire che ‘i Medici volevano apparire il più umili possibile, da notare per esempio nella scelta della sobria facciata di Palazzo Medici-Riccardi’ eppure sentire parlare di loro ovunque ti giri e guardi.

Firenze sono i tramonti sull’Arno, affacciati da Ponte Vecchio, alle spalle le luci e l’oro delle vecchie orologerie e gioiellerie.

Firenze è innamorarsi perdutamente di Piazza della Signoria, simbolo della vita politica della città, con Palazzo Vecchio e la sua inconfondibile torre, e la magnifica Loggia della Signoria, soprattutto di sera, quando resta solo la luce del marmo bianco a parlare da se’ e raccontare le storie di quei personaggi e miti del passato su cui vigilano alle spalle le eleganti statue di sabine romane con il loro sguardo austero e autoritario, e tutti sembrano quasi parlarti e animarsi e coinvolgerti nel loro spettacolo silenzioso e solenne.

Firenze è, nonostante abito a Roma, anch’essa piena di arte e storia, qui la cultura si respira nell’aria e l’arte ti invade gli occhi e l’anima entrandoti dentro e colpendo dritto dritto al cuore.

Firenze è meditare, riflettere sulla vita e sui valori che contano, soffermarsi a pensare un secondo, ad amare, vedere, aprire gli occhi sulla bellezza e la preziosità della vita, non lasciarsela scappare e immortalarla nel cuore e nell’anima come l’abbraccio di una Madonna col bambino di Lippi.

Firenze è prendere quel treno per il ritorno con la consapevolezza che anche questa volta sarà solo un arrivederci e anche a presto, perché questa città ha il potere e il fascino di rapire il tuo cuore per sempre e accoglierti ogni volta come un figlio che è tornato dopo una lunga assenza e che non si vede l’ora di custodire e coccolare.

Perché Firenze è amore.

Cura dell’anima.

Firenze è vita.

I miei ricordi

‘La città’, Pablo Neruda

‘E quando in Palazzo Vecchio, bello come un’agave di pietra,

salii i gradini consunti, attraversai le antiche stanze,

e uscì a ricevermi un operaio, capo della città, del vecchio fiume, delle

case tagliate come in pietra di luna, io non me ne sorpresi: la maestà del

popolo governava.

E guardai dietro la sua bocca i fili abbaglianti della tappezzeria, la

pittura che da queste strade contorte venne a mostrare il fior della

bellezza a tutte le strade del mondo.

La cascata infinita che il magro poeta di Firenze lasciò in perpetua caduta

senza che possa morire, perchè di rosso fuoco e acqua verde son fatte le sue

sillabe.

Tutto dietro la sua testa operaia io indovinai.

Però non era, dietro di lui, l’aureola del passato il suo splendore: era la

semplicità del presente.’ (…)