E sempre per rimanere in tema terme, oggi parleremo delle Terme di Caracalla!
Ho avuto la fortuna di visitare queste terme in una giornata stranamente soleggiata di Febbraio e ne sono rimasta talmente affascinata da fermarmi a leggere un libro sulla panchina del giardino antistante. Ma ancora più affascinante è stata la visita che ho realizzato qualche giorno fa di notte. Ebbene sì, di notte! Dal 18 agosto al 3 ottobre è possibile partecipare a visite guidate del sito della durata di 70 minuti dalle 19.30 in poi con ultima partenza alle ore 21.
Le Terme di Caracalla furono realizzate dal 212 al 216 d.C. Per volere dell’imperatore di cui portano il nome tra la valle delle Camene e il piccolo Aventino, quartieri ad alta densità popolare per quali fu realizzata la struttura. Caracalla, ricordato forse più per il suo carattere violento (uccise il fratello Geta, a cui il padre Settimio Severo aveva lasciato il potere oltre che a lui, solo per avere il comando unico dell’impero), fu in realtà un imperatore molto attento alle esigenze dei suoi sudditi: fu egli che, con la Constiutio Antoniniana del 212 d.C., concesse la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell’Impero e varò una vera e propria politica di svalutazione della moneta per sollevare l’economia dell’Impero.
Un imperatore così attento ai bisogni del suo popolo, non fece mancare nulla a quelle che fino al 306 d.C. , anno d’inaugurazione delle Terme di Diocleziano, furono le terme più grandi e fastose dell’Impero.
Le terme, infatti, non erano solo un luogo di cura e mantenimento del corpo, ma un vero e proprio luogo d’incontro con giardini, biblioteche e vasche di acqua calda e fredda dove era possibile sostare a discutere lungo il perimetro delle mura che circondavano le terme.
Le terme ospitavano dalle 6000 alle 8000 persone al giorno e vi si accedeva ad una cifra simbolica che ne fece l’ambiente prediletto dal popolo e dal volgo. Erano previsti orari diversi per uomini e donne, sebbene come già documentato anni prima dal filosofo Seneca la promiscuità era all’ordine del giorno.
La struttura delle Terme di Caracalla seguiva quella ideata da Traiano per il quale l’ospite poteva decidere se seguire un percorso termale edificato con una pianta simmetrica che prevedeva palestre e spogliatoi da entrambi i lati Est ed Ovest, o seguire il cammino che circondava l’impianto e passeggiare per il giardino o soffermarsi a leggere nelle biblioteche.
La decorazione delle Terme era molto ricca, come si può evincere da alcuni ritrovamenti e da diversi studi archeologici effettuati sul luogo: preziosi mosaici decoravano soffitti e pavimenti, fregi, statue e capitelli in marmo spaziavano ovunque si ponesse lo sguardo e al secondo piano dell’ edificio non mancavano i solarium e le volte decorate. Purtroppo oggi molti di questi rivestimenti architettonici sono andati perduti, rovinati o spogliati. Le terme, infatti, smisero di essere attive nel 533 d.C., quando i Goti tagliarono gli acquedotti che fornivano acqua alla struttura; a seguito di qualche secolo, quando l’edificio fu usato prima come cimitero per gli stranieri e poi come orto, i suoi apparati decorativi vennero usati come cava per la costruzione del Duomo di Pisa o della Basilica di Santa Maria in Trastevere ed esse furono spogliate successivamente di alcune statue preziose da papa Paolo III Farnese oggi conservate in diversi musei italiani.
Tuttavia, sono ancora visibili alcuni preziosi resti di mosaici e colonne che un tempo decoravano le Terme: i primi sono collocati nei vari ambienti delle Terme stesse, ed in particolare un pezzo di mosaico che decorava le palestre è stato restaurato grazie al finanziamento del gioiellere Bulgari che ispirò la linea ‘Diva Dream’ del suo marchio ai motivi del pavimento e sono oggi visibili nella pienezza dei loro colori e la lucentezza dei marmi utilizzati; le seconde, invece, insieme ad imponenti capitelli, è possibile vederli nei sotterranei delle Terme, visibili tuttavia solo tramite visita guidata notturna.
La visita notturna consente l’accesso, infatti, ad aree altrimenti non visitabili di giorno: i sotterranei dove veniva diffusa l’aria calda che avrebbe poi riscaldato i pavimenti della natatio, del frigidarium, del tiepidarium e del caldarium e dove sono presenti oggi le colonne marmoree di cui vi accenavo in precedenza, ed il mitreo, ambiente di culto di un dio proveniente dall’Asia Minore molto in voga in quegli anni di fervente sincretismo religioso. Il mitreo delle terme di Caracalla è considerato il più grande dell’Impero ed possibile vedere la fossa sanguinis dove veniva ucciso il toro il cui sangue sarebbe stato colato su colui che avesse voluto essere inizato al culto.
Dal 1937, inoltre, le Terme sono la sede estiva dell’Opera di Roma ma purtroppo ancora non mi è stato possibile assistervi ad una rappresentazione!
Ad ogni modo, se mai ne avrò l’opportunità , vi farò sapere tramite un altro dei miei racconti!
P.S. Date un’occhiata ai commenti del filosofo Seneca sulle terme, lui che si ritrovò ad abitarne proprio sopra!
“…Pensa all’estetista che per farsi notare parla con la vocetta sottile e stridula, e sta zitto solo quando depila le ascelle costringendo un altro a gridare al suo posto. Poi ci sono le urla del bibitaro, del paninaro, del cornettaro e di tutti gli esercenti delle taverne che vendono la loro merce e ognuno modula diversamente la propria voce…”