Oggi, in occasione della Festa della Donna, voglio parlarvi di quattro racconti di un autore statunitense che elogiò sempre la preziosità della donna all’interno delle sue opere: Henry James.
I racconti di cui vi parlo li ho letti in ‘Daisy Miller and Other Stories’, che racchiude quattro delle numerose ‘tales’ che H. James pubblicò nella raccolta ‘The Novels and Tales’ del 1907-9.
In queste storie, l’autore cerca con tutta la sua potenza ed espressione narrativa di descrivere un mondo in continuo cambiamento e l’evoluzione dei valori sociali ed in particolare del ruolo della donna a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, servendosi del contrasto tra la società europea (ancora arretrata e chiusa da questo punto di vista) e quella aperta e moderna americana.
‘The independent American girl’ incanta tutti per la sua spontaneità e libertà nei modi, è imprevedibile, coraggiosa e pronta a tutto.
Daisy Miller, eroina del nostro primo racconto, sconvolge con la sua irruzione nella società europea il giovane Mr. Winterbourne, troppo sorpreso, disorientato e a tratti disgustato dagli atteggiamenti ‘libertini’ della ragazza e dal fatto che ‘the male sex wasn’t terrible to her’, qualcosa d’inconcepibile nell’Europa di quel tempo. Si renderà conto solo quando ormai sarà troppo tardi che l’unica cosa di cui lei era colpevole ai suoi occhi e a quelli della chiusa società dell’epoca era che ‘She did what she liked’.
Pandora, protagonista del secondo racconto, è una giovane donna di umili origini proveniente da un paesino all’interno dello Stato di New York, Utica, che riesce a farsi strada da entrambe le sponde dell’Oceano Atlantico e che cattura tutta la curiosità ed attenzione del Count Voegelstein, un conte tedesco in viaggio verso gli Stati Uniti. Il conte incontra per la prima volta Miss Pandora proprio sulla nave che lo trasporta verso l’America, e avrà occasione di sentirne parlare e rincontrarla nella città di Washington, dove la ragazza frequenta i migliori saloni dell’élite statunitense e passeggia sotto braccio con il Presidente. Incredulo di fronte alla carriera e al successo della giovane, Mr. Voegelstein spende gran parte del suo soggiorno in America a domandare in giro quale sia la vera natura di Pandora, e l’unica risposta che riceve, con grande sorpresa ed ironia di chi gli risponde, è che ‘Why she’s the new type. It has only come up lately. They have had articles about it in the papers.’ Alla fine del racconto, a Mr. Voegelstein verrà svelata l’intera faccenda e sarà tutto chiaro: ‘She’s the self-made girl! (…) She was simply very successful, and her success was entirely personal.’
Miss Mavis, l’eroina del nostro terzo racconto ‘Patagonia’, respira la libertà che le è concessa dal vento dello stesso oceano che la sta trasportando verso un tragico destino a cui il suo cuore si oppone fermamente, quello di un matrimonio combinato con un uomo che ha conosciuto quando era troppo giovane e per cui ogni interesse è svanito…
Infine, voglio parlarvi del racconto che mi ha colpito più di tutti e la cui protagonista mi è più a cuore: ‘Four Meetings’.
Miss Caroline Spencer è una ragazza sognatrice, determinata ed umile, caratterizzata da una naturale generosità e grandezza d’animo. Una ragazza che rinuncerà al sogno di una vita, quello di fare il Grand Tour d’Europa e per il quale aveva messo da parte tutti i suoi risparmi, per donare tutto a un lontano cugino apparentemente caduto in disgrazia e che si approfitterà di lei…
Adoro Miss Spencer perché mi rispecchio molto in lei, capace di viaggiare sognando attraverso i libri, tant’è che quando le viene chiesto come fa a sapere così tante cose sulla cultura europea senza esser mai stata in Europa, lei risponde: ‘I mean by reading – for I’ve really read considerable. In fact I guess I’ve prepared my mind about as much as you can – in advance.’ Ella soffre del grande ‘American disease’, quell’appetito insaziabile per la forma e il colore, il pittoresco e il romantico, che si riesce ad appagare solo attraverso i sogni e l’immaginazione e, se si è fortunati, a vivere di persona. ‘… we have before us the beautiful old things we’ve never seen at all, and when we do at last see them – if we’re lucky! – we simply recognise them. What experience does is merely to confirm and consecrate our confident dream’.
Vi voglio lasciare così, con l’augurio di avere sempre il coraggio di affrontare le sfide del futuro a testa alta, di essere donne libere, coraggiose ed indipendenti ma soprattutto il mio augurio a voi sognatrici è:
‘May your book-nourished fancy sally forth for the revel every second of your life’, come direbbe la nostra cara Miss Spencer.