Oggi sono ufficialmente iniziate le giornate FAI d’autunno! Oggi e domani saranno aperti al pubblico più di 660 luoghi straordinari di solito chiusi al pubblico e ben 5 sono le proposte di quest’anno per la città di Roma!
Il FAI ( Fondo Ambiente Italiano) si occupa di curare, promuovere e vigilare sul patrimonio artistico e architettonico italiano, e iscriversi al FAI significa poter avere sconti e convenzioni in oltre 1500 tra musei e monumenti italiani, accedere gratuitamente ai beni sotto diretta tutela del FAI e poter partecipare a visite guidate ed eventi gestiti dall’associazione durante tutto l’arco dell’anno.
Il tema delle GFA 2018 per quanto riguarda Roma è ‘Viaggio nella modernità del 900” e consiste in un itinerario di visita dei principali interventi effettuati per la modernizzazione dell’Esquilino nel 1932, proponendo una reinterpretazione della monumentalità classica romana inserendovi le nuove tendenza innovative architettoniche e stilistiche dei primi del 900′.
I beni che sarà possibile visitare sono: l’Ala Mazzoniana-Grandi Stazioni, il Bunker della Stazione Termini, il Treno Presidenziale, Palazzo dell’Areonautica e il Centro Eleniano e Cisterna delle Terme Eleniane.
L’orario di apertura al pubblico è dalle ore 10 alle 18; sabato 13 l’ingresso è riservato ai soli iscritti FAI e a chi si vorrà iscrivere in loco, mentre domenica i luoghi sono aperti a tutti.
È una grandissima opportunità per visitare luoghi e palazzi altrimenti chiusi al pubblico grazie ad un preparatissimo team di narratori volontari che vi consentirà di conoscere appieno i segreti e la storia dietro queste magnifiche opere d’arte!
Detto ciò, volevo invitarvi per la giornata di domani a Palazzo dell’Areonautica, dove sarò presente come volontaria desk. Sono membro del FAI da ormai 3 anni, e da 2 anni partecipo in qualità di volontaria durante le Giornate FAI d’autunno e di primavera: un’esperienza a volte faticosa ma altamente gratificante, che mi consente di dedicare due giorni all’anno solamente all’arte e a coloro che condividono questa passione.
Siccome vi aspetto domani, non voglio rivelarvi troppo sul Palazzo dell’Areonautica ma darvi giusto qualche spunto per invogliarvi a venire.
Progettato dall’architetto Roberto Marino su commissione del già Maresciallo dell’Aria Italo Balbo nel 1929 sotto il regime fascista, il Palazzo dell’Areonautica è emblema del giusto connubio trovato nei primi del 900′ tra monumentalità classica e modernità : la forma esteriore è classica, netta ed essenziale, in armonia con i più grandi monumenti della città eterna, mentre la struttura interna è concepita all’insegna dell’estrema modernità , seguendo i dettami del funzionalismo e degli open space degli uffici americani. La prima volta che l’ho visitato, mi hanno colpito molto le parole dell’Ufficiale che ci ha accompagnati che ci disse che Balbo richiese espressamente una struttura funzionale, pratica, versatile ed efficace ma che al tempo stesse dovesse essere all’altezza di una città come Roma e per questo vietò l’utilizzo di eccesso decorativo come lampadari, tappeti o tende; Roberto Marino, quindi, ebbe il difficile compito di far sì che ‘ i lampadari ci fossero e non ci fossero, così come i tappeti e le tende.’ Un esempio? Se è vero che i tappeti non sono presenti, la pavimentazione cambia al centro delle stanze e dei corridoi formando così un rettangolo di mattonelle diverse da quelle ad esso circostanti dando l’illusione che vi sia un tappeto; o ancora l’utilizzo delle tende è rimpiazzato da vetrate create con intarsi di vetro colorato che consentono un efficace riparo dai raggi solari nelle giornate con eccessiva luminosità . La stessa struttura del palazzo doveva quindi imitare il concetto stesso di funzionalità e rapidità efficace incarnato nella giovane e avveniristica Regia Areonautica che si costituì come Forza Armata autonoma nel 1923.
Sono molte le Sale che è possibile visitare: la Sala Italia, la Sala delle Carte Geografiche Moderne, la Sala della Madonna di Loreto ( Protettrice degli Aviatori), la Sala degli Eroi, l’ufficio del Sottosegretario ( che celebra una delle due più celebri imprese aviatorie di Italo Balbo: quella da Orbetello a Rio de Janeiro del 1930) e la Segreteria Particolare ( che celebra, invece, la seconda impresa dall’aviatore, ovvero quella verso Chicago del 1933). In tutte queste sale è bello ed emozionante poter ammirare vecchi modellini aereo, medaglie di onore e di prestigio e foto e cartine geografiche dell’epoca.
Inoltre, l’esigenza del palazzo come luogo prima di tutto di lavoro e quindi il suo ruolo funzionale è visibile anche nella progettualità degli stessi servizi interni: l’innovativo sistema di posta pneumatica, che smistava lettere e comunicazioni tra gli uffici interni senza che il personale fosse costretto a passeggiare per i corridoi; l’Aeromensa, che può essere considerata un’antesignana dei fast food e dove ogni menù era accompagnato da un corrispettivo sottofondo musicale; e per citarne un altro, vennero allestiti 12 ascensori ‘Paternoster‘ così chiamati perché erano costituiti da cabine aperte che ruotavano susseguendosi in salita e in discesa senza fermarsi mai, ricordando il movimento di chi recita il Padre Nostro con il rosario.
Insomma, il Palazzo è davvero ricco di storia e curiosità e, non solo celebra uno dei corpi più importanti e ammirevoli delle Forze Armate italiane, ma rappresenta il connubio architettonico tra classicità e modernità che si raggiunse a Roma nei primi anni del Novecento.
Allora conto su di voi… Vi aspetto domani al Palazzo! Io sarò quella ragazza fastidiosa che vi chiederà se volete iscrivervi al FAI e lasciare un’offerta, non odiatemi!
Coordinate Palazzo dell’Areonautica: Viale dell’Università 4, Roma