Entro a volte nel tuo sonno
Recentemente ho letto ‘Il colibrì’ di Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020. Un libro struggente e vero, che parla della vita, del dolore, delle perdite e della forza di vivere che prevale nell’uomo di fronte alle avversità del destino. Leggendo le note a fine libro, mi ha colpito in particolar modo l’omaggio dell’autore renduto allo scrittore Sergio Claudio Perroni riportando una sua poesia tratta dal libro ‘Entro a volte nel tuo sonno’ (2018) in uno dei capitoli del romanzo.
Ho deciso così di leggere questa raccolta di ‘prosa poetica’ come la definisce Sandro Veronesi nella postfazione della stessa, ‘poetica’ perché ha la forza della poesia e ‘prosa’ poiché ha la massa e solidità di quest’ultima nel raccontare le cose. Pochi autori sono riusciti a descrivere così bene la bellezza, l’intensità e la profondità dei sentimenti, dolori, gesti ed emozioni che riempiono/accompagnano la vita di ogni uomo. Come scrive Sandro Veronesi, questo libro ‘reinventa quello che tutti abbiamo provato, lo riformula da capo, punto per punto, lemma per lemma (…) come se si trattasse, sì, di salvarlo, questo mondo, di imbarcarlo su un’arca e di salvare dal diluvio questo mondo interiore di tutti noi.’
Questo libro è un libro che salva, ci salva donandoci le parole esatte per descrivere il nostro sentire, riconoscere i nostri sentimenti e riconoscerci.
Perciò, ho deciso di mostrarvi alcuni frammenti di questo libro, affinché ne possiate apprezzare la magia, verità e malinconia che li rende così vicini al nostro sentire.
Due parole sull'autore
Volevo soffermarmi due righe per parlarvi dell’autore di questo libro: Sergio Claudio Perroni.
Sergio Claudio Perroni è uno scrittore e traduttore italiano di libri dalla portata di ‘Furore’ di John Steinbeck, e tra i fondatori della casa editrice La Nave di Teseo, che si è tolto la vita lo scorso 25 maggio 2019 a Taormina, in Sicilia.
Ecco, io non so molto di lui né ho avuto mai la possibilità di conoscerlo, ma so di certo una cosa: un uomo che ha la capacità di sentire l’intelligenza del cuore in maniera così profonda, in grado di descrivere l’amore, la solitudine, le mancanze mai colmate e la nostalgia negli occhi di una donna, non può che essere un uomo speciale. E forse è stato proprio questo suo sentire così forte le confessioni del cuore che lo ha fatto cedere, ma non lo ringrazierò mai abbastanza per aver dato un nome a tutti quelle emozioni che esistono senza nome e per aver riconosciuto il mondo interiore in ognuno di noi.